Ottoemmezzo al piumone di mattina.
Con i cani che scaldano le gambe e la faccia un pelo infreddolita.
Gli occhi che scappano dalla luce della finestra e la mente dall’idea di alzarsi..
Quattro bestemmie scappando sotto al cuscino e un caffè sul comò affianco.
Buongiorno!
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Sette alle spolveratine di nevischio.
Quando c’è quel freddo che ghiaccia l’anima e si sta in casa.
Tira vento rumoroso e gelido, fuori tutto è ostile e schifoso.
Si butta un occhio fuori e ci si scalda colla cioccolata.
Silenzio o musica calda.
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Otto pieno ai capodanni tranquilli.
Leggermente fuori città per cambiare scenario.
Risate, giochi di società più o meno alcoolici e brindisi.
Poi fuochi e cazzate.
Ben chiuso un anno infame.
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Cinque alle solite feste.
Gli auguri che non ho fatto.
Quelli che son obbligato a fare.
Quelli che faccio col cuore ma che poi suonano stronzate.
Quelli stereotipati e glitterosi ricevuti.
Quelli belli che mi fanno sentire imbarazzato.
Bah dai.
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Quella mancava da un po’ qui da me.
Me ne fotto dei disagi, a me piace quando tutto va in tilt.
Volevo la città sommersa, congestionata e silenziosa.
Stracci son cascati per qualche ora, appiccicandosi a tutto.
Peccato non esser stato esaudito, ma almeno è tutto un po’ più bianco.
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Da anni che non andavo.
Bello sudare tra i monti in discese veloci.
Naso gelido e pon pon al vento.
Non ho il pieno controllo perchè non sono ancora un fenomeno.
Adrenalina.
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10 alla mia scoperta dolce.
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